La Ludoteca dei Cacciatori di Teste ha avuto il privilegio di conoscere, giocare e lavorare con Piero Cioni. A giugno del 2019 si è spento, solo pochi giorni dopo che eravamo stati a trovarlo, in provincia di Bologna, dove era ricoverato. Non si è accorto della nostra presenza, riposava, praticamente incosciente. Non era in ospedale ma in una struttura dove si entra per non uscire più, dove la medicina cerca di alleviare il dolore. La sua dipartita è stata un sollievo, sapendo le sofferenze a cui il suo corpo era costantemente sottoposto. Piero era un personaggio: nessuno di noi ricorda di averlo mai visto arrabbiato. Era un entusiasta, semplice al punto da sembrare indifeso, tanto positivo da apparire ingenuo. Amava i giochi con una spontaneità travolgente: una sera rientrando da un ristorante, durante i giorni di una fiera, tra vari discorsi, tante battute nerd e diverse birre bionde, sboccia un’idea. Il mattino dopo, a colazione, Piero intavola, tra brioche e caffé, pezzettini di carta contrassegnati da simboli colorati: un nuovo gioco. L’anno successivo viene pubblicato e oggi adorna la sua biografia ludica. Qualunque cosa entusiasmasse la sua mente creativa ed eccezionalmente matematica si trasformava in un’idea di gioco. Ancora oggi in Ludoteca abbiamo alcuni sui prototipi inediti che, anche se sono idee grezze, dimostrano la sua grande capacità autoriale. La sua forza erano le meccaniche, l’impianto ingegneristico e matematico che sta alla base delle sue opere. Alcune sue pubblicazioni non hanno raggiunto i livelli di diffusione che meritano. Per comprendere provate quello che, a nostro parere, è il suo capolavoro: Daimyo.Uno come pochi
Un grande autore italiano

È anche merito di Piero se alcuni di noi della Ludoteca sono diventati autori di giochi: fu attraverso di lui che abbiamo creduto nelle nostre capacità e nella forza delle nostre idee. Gli siamo davvero riconoscenti di averci dato la spinta fuori dalla porta. In tanti, in Ludoteca, hanno contribuito allo sviluppo di alcune delle sue opere con partite di playtesting nel triennio dal 2004 al 2007. Aver giocato quei giochi, discusso delle problematiche, condiviso progetti è un’esperienza che indubbiamente ci ha arricchito e che portiamo con noi con affetto. Il suo decesso ci addolora molto, prima di tutto per la sua età: all’anagrafe aveva ancora tanti anni da poter godere. Anche di progetti e idee da realizzare ne aveva tanti, come sempre, e si sarebbe buttato a capofitto come era solito fare. La sua amicizia e il suo positivo entusiasmo mancheranno a noi come a tutti quelli che lo frequentavano, anche nella difficoltà della sua ultima residenza tedesca. Nell’ultima telefonata che abbiamo condiviso abbiamo parlato di basket NBA (la sua squadra i 76ers di Philadelphia) e di Kickstarter, ovviamente per una futura idea di gioco.Lui e la Ludoteca
Un abbandono prematuro

Piero Cioni è stato un autore che, ha nostro parere ha pubblicato meno di quello che valevano le sue idee, riscuotendo poco successo per il suo effettivo valore autoriale. Quindici le pubblicazioni che gli sono state accreditate, tra cui mancano sicuramente idee di gioco che non ha avuto il tempo di completare.
Tutte le sue opere